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Tassisti arrendetevi, Uber è il futuro

“Sono in ritardo, la metà è lontana e, cosa che aggrava maggiormente la situazione, sta piovendo. L’appuntamento a cui devo andare è molto importante, se dovessi perdere quest’occasione potrei distruggere tutti i miei progetti. Il panico si annida nella mia testa, ma forse ho una soluzione a portata di mano che, solo fino a qualche anno fa, non avrei mai pensato potesse salvarmi. Come una scimmia in cerca di noccioline tasto sulla mia scrivania disordinata provando a scorgere il mio fedele smartphone, che probabilmente si troverà sotto le varie scartoffie. Lo trovo, sblocco e apro una applicazione dallo strano logo a forma di ‘U’ nero con sfondo argentato, che non da l’impressione di potermi salvare la vita, ma è un dettaglio a cui preferisco non pensare, perché sono in ritardo. La grafica è intuitiva, quello che mi chiede è semplicemente di indicare la strada in cui voglio andare, certo che la localizzazione della partenza sia precisa. Ad un tratto un suono fuoriesce dalle casse, una macchina nera ed elegante sta venendo a prendermi, l’autista si chiama Paolo, e la sua foto del profilo mi ricorda quella di un marines. Mentre sto pagando la corsa, raccatto il giubbotto ed esco di casa, qualcuno sta venendo a prendermi, e sarà puntuale. Uscito dal portone del mio palazzo, vedo un’auto sostare proprio di fronte lo spiazzale che ci divide, è arrivato, ora sono salvo. Aprendo lo sportello mi rendo conto che quello è il futuro, perché quello è Uber“.

Quando parliamo del futuro e lo leghiamo alla parola tecnologia, la prima cosa che ci salta in mente è la velocità, simbolo del progresso, che cerca di migliorare la vita alle persone, oppure di cambiarla. E’ questo il caso di Uber, servizio odiato e criticato da tassisti e operatori del settore dei trasporti in tutto il mondo, ma che con le dovute idee e una struttura ben definita del proprio marchio, sta rivoluzionando il quotidiano di ognuno di noi. Probabilmente in molti ne hanno solamente sentito parlare e mai utilizzato, ma chi ha fatto un giro su una delle berline nere targate Uber ha sicuramente compreso quello che viene definito “servizio di trasporto“. Completamente opposta alla filosofia dei taxi, Uber prova a coccolare il cliente con velocità, semplicità, puntualità, interattività e cordialità. Sono qualità che capovolgono il concetto sul quale si basano i trasporti, soprattutto in città molto grandi e sempre ricche di traffico.

I tassisti che criticano questo servizio lo fanno con rabbia, senza comprendere che il progresso, oltre spazzare via delle vittime, ovvero il vecchio, crea anche nuovi posti di lavoro, dunque il nuovo, al quale loro stessi possono fare affidamento per un proprio futuro professionale. Le critiche rivolte a Uber si sono trasformate in battaglie antipatiche contro un marchio che vuole solo dare un servizio migliore ai propri clienti, com’è giusto che sia. Le problematiche che, soprattutto in Italia, affliggono il settore dei trasporti, sulla sponda dei taxi, sono soprattutto incentrate sulle leggi sbagliate che il nostro governo e paese crea. E’ proprio verso quest’ultimo che dovrebbero essere sollevate tutte le polemiche sviluppatesi negli ultimi mesi da tassisti milanesi e romani, e non solo. Spesso, però, si preferisce andare contro qualcuno che non ha una corazza spessa come quella che ricopre le istituzioni nazionali, prendendo la strada sbagliata e risultando quasi patetici.

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Non è con gli scioperi che, se proprio vogliamo dare la colpa a Uber, si distrugge un servizio, ma bisogna cercare di fare un esame personale e verso il prodotto che si offre al cliente, provando semplicemente a migliorarlo. E’ un po’ come vedere il bambino grande e un po’ grassottello che fa lo sbruffone con i più piccoli, ma nel momento in cui questi si rivoltano in massa si riduce semplicemente a scappare dalla mamma in lacrime chiedendo aiuto. Sentendo le opinioni delle persone che viaggiano in taxi, anche molto spesso, si può venire a conoscenza di strani fatti che accadono negli abitacoli, come radio a tutto volume, finestrini aperti anche a dicembre, aria condizionata accesa senza nessun permesso, ritardo dell’arrivo al punto richiesto, sporcizia sui sedili, scortesia dell’autista, oppure giochetti particolari per prendere semafori rossi e strade più lunghe per aumentare il costo della corsa. Insomma, tutto questo non è possibile definirlo “servizio focalizzato sul cliente“, come molti del settore dicono di fare.

Uber si propone come una macchina (quasi) privata e lussuosa, cambiando la prospettiva del cliente e rendendolo un manager miliardario all’interno della propria limousine con un autista personale. Le automobili sono tutte perfette, lucidate e profumate. All’interno viene richiesta dall’autista la possibilità, se ovviamente lo si preferisce, di poter accedere a servizi come l’aria condizionata, musica, luce, finestrini abbassati e altro. L’autista stesso, con il quale si può dialogare in chat prima dell’arrivo, come se fosse un qualsiasi amico su WhatsApp, è cordiale e con lui si possono sviluppare anche interessanti conversazioni di vita e lavoro, magari parlando dell’ottimo servizio che Uber esegue. La puntualità è impressionante, e se non dovesse esserci per un problema relativo al traffico, l’autista avvisa il cliente con una chiamata, o proprio con un messaggio in chat. Si possono tranquillamente svolgere e leggere recensioni sugli autisti e i servizi che sviluppano, quasi tutte eccellenti.

Anche mettendosi dalla parte dell’autista, quindi del professionista, le migliorie sul proprio lavoro sono nettamente superiori ad un qualsiasi taxi. Si viaggia su abitacoli lussuosi, perché è Uber stesso a richiederli. Ci si ritrova in auto con persone più cordiali, proprio perché l’autista stesso è cordiale, magari svolgendo interessanti conversazioni. Non c’è il bisogno di pagare particolari tasse che si immettono fra voi e la cifra che guadagnate, sottraendo soldi preziosi per il proseguimento della vostra vita sociale e famigliare. Inoltre si ha anche un maggiore piacere a svolgere il proprio lavoro, o comunque si è portati a farlo, grazie alle recensioni che, se positive, danno un tocco gradevole alla giornata, se negative, aiutano a migliorare il servizio e se stessi. La flessibilità sugli orari è massima, perché non ci sono orari, quindi sei tu stesso a decidere quando e come lavorare, e di conseguenza intascare denaro. Ovviamente la velocità delle transazioni e il contatto diretto, anche prima che il cliente salga in automobile, crea un’atmosfera di pura trasparenza e mirata ad un unico scopo: la precisione del servizio.

Shanghai, China. February 13th 2014. Driver images for UBER marketing content.

Uber sta sviluppando il proprio business, grazie anche all’acquisizione di Google, la stessa che poi l’aveva finanziata in fase di startup, con interessanti partnership volte a dare un servizio sempre migliore. D’altro canto i tassisti continuano a dare contro la società e le sue brillanti trovate di marketing, che con l’avanzare dei mesi non fanno altro che male a se stessi e molta, moltissima pubblicità a Uber stesso, rendendolo ancor più amato dalla massa che tende a ridicolizzare i taxi.

Tassisti arrendetevi, Uber è il futuro.

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