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Continua la (falsa) guerra di Apple vs Android

Quante ne abbiamo sentite? Quante volte magari ci scontriamo con un amico su questo tema? A volte sembra una fede religiosa o altre volte, peggio, sembra di assistere a discussioni calcistiche tra un Interista ed uno Juventino o un Romanista ed un Laziale. In questo articolo non voglio analizzare le specifiche tecniche, la bellezza dei prodotti, la qualità, l’affidabilità, i prezzi o quant’altro c’è da descrivere e spiegare. No. Questa volta vorrei spostare i riflettori, vorrei illuminare questo argomento, quasi tabù, con una luce diversa. La mia domanda allora è: “Se fossimo noi a contenderci solo la gloria? Se in realtà, nella facciata di dietro, la Apple e la Samsung ad esempio (o Google) prendessero degli accordi su come avanzare?”

Pensiamoci un attimo. Alla Apple va ringraziato il fatto di aver ripreso una tecnologia di poco successo (il touch di Toshiba) ed aver creato prodotti di cui oggi sembra non possiamo far a meno. Dopo di questo credo che la storia inizi a smumarsi e a confondersi con quella della diretta concorrenza di Samsung ma principalmente Google. Google? L’azienda di Mountain View è presente in quasi tutti i settori economici esistenti, in ogni aspetto della nostra vita Google c’è (in percentuale variabile) e ciò significa che le entrate sono quasi incalcolabili e ciò significa, ancora, che Google avrebbe potuto tranquillamente produrre qualcosa di concorrenziale, forse anche migliore, in un tempo relativamente breve dall’uscita del primo iPhone ed iPad e non attendere anni affinché Android (ed i dispositivi che lo montano) possa essere definito finalmente maturo.

Di indizi ne abbiamo molti. Tra Apple e Samsung sembra vivere una guerra di tribunale senza fine, un show televisivo quasi. Eppure… Samsung ha prodotto fino all’iPhone 5 quasi l’intero hardware del dispositivo commercializzato da Apple: RAM, Scheda Madre, Schermo tutta roba Samsung! Per non parlare delle antenne WiFi (in iPhone 3 e 3s), della memoria ROM (iPhone 3, 4, 4s e 5). Ancora oggi Samsung produce il 62% del display retina di iPad e iPhone. Quindi… di cosa stiamo parlando? A me sembra proprio che queste aziende si facciano guerra sotto i riflettori ma poi, in stanze private e seduti a tavolino, prendano accordi commerciali da milioni di dollari. Altro che guerra!

Altri degli indizi che fanno dubitare sono relativamente recenti: ricordate quando Samsung aveva quasi presentato ufficialmente il lettore di impronte sui Galaxy S4? Poi d’improvviso il silenzio, lettori di impronte scomparsi, variazione sulla produzione e ritardi di presentazione e commercializzazione. E in tutto ciò un solo annuncio (per altro anche non molto positivo per l’immagine dell’azienda): “Samsung non è ancora pronta a sviluppare una tecnologia di tale portata”. Dopo pochi mesi, alla presentazione dell’iPhone 5, il pubblico di “fede” Apple fu sorpreso con l’inaspettato lettore di impronte montato sullo smartphone.

Cosa ancora più bizzarra è che Apple ha dichiarato che l’hardware di tale sensore è stato prodotto quasi integralmente in casa propria, ma andando a scavare risulta che l’azienda che ha prodotto il secondo strato del dispositivo è un’azienda Taiwanese che è inserita nel circolo delle Holding di Samsung, e che Samsung stessa abbia rifornito di alcuni semilavorati il polo di produzione di tale società. Suona un po’ strano no?

Di fronte a quanto detto non voglio dare sentenze e credo che ovviamente sia più che lecito, per ognuno di noi, poter scegliere e preferire un ecosistema ad un altro, nonché essere “fedeli” ad un Brand piuttosto che ad un altro, la fidelizzazione e quello che ne viene sono processi naturali nel nostro mondo di consumatori. L’unica nota positiva, è che in tutti i casi questo scenario crea un mercato più che concorrenziale, perché non dimentichiamo che sono vive altre Aziende, anche molto promettenti che operano negli stessi settori.

In conclusione, anche se sono un sostenitore dei sistemi aperti e delle personalizzazioni (e quindi di Android), non mi sento di poter giudicare chi acquista Apple o chi acquista Windows Phone (dato il sempre maggior successo), e per tanto credo che ognuno debba sentirsi libero di agire. Quello che vorrei proporre, però, è di analizzare lo scenario secondo quanto appena proposto, perché forse non vale la pena neanche crearci su una piccola discussione con un amico anche solo per “pour parler”.

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