Il berlinese Julian Oliver ha messo a punto un’applicazione che permette ai possessori di hotspot wifi di individuare e “cacciare” dalla propria rete i Google Glass. Il programma si chiama Glasshole.sh ed è composto da un collegamento di una antenna di rete USB a un mini-computer Raspberry Pi o BeagleBone, che poi esegue uno script. Il programma può anche emettere un segnale acustico quando rileva una persona che indossa i Google Glass.
Glasshole.sh non è una soluzione infallibile, visto che i proprietari di Google Glass possono comunque connettersi ai loro smartphone via Bluetooth o tramite un hotspot Wi-Fi personale.
E’ un modo comodo, però, per chi ha un esercizio pubblico e non vuole che chi indossa i Google Glass possa riprendere o scattare foto, per disincentivare l’utilizzo degli smartglasses.
Julian Oliver ha anche dichiarato a Wired che è sta lavorando ad una nuova versione dell’app che permetterà di scollegare i Google Glass anche dalle connessioni con gli smartphone dei propri proprietari. Difficile, però, capire come questo passaggio sia giuridicamente possibile e ammissibile. Più facile pensare che Oliver sia alla ricerca di pubblicità gratuita e che i Google Glass siano stati un volano perfetto in tal senso.