“Tim Cook stai sereno”, potrebbero essere queste le parole che, il Senior Vice President of Mac Software Engineering di Apple, Craig Federighi, starà dicendo al suo CEO, viste anche le nostre vicende politiche degli ultimi mesi. Non è però da nascondere che la simpatia e l’esuberanza di questo membro del CDA, protagonista del WWDC 2014 con più di 80 minuti tenuti a parlare sul palco, stia rivoluzionando completamente la filosofia di Apple, facendo ritornare alla mente di tutti gli appassionati, soprattutto del marchio della mela morsicata, il caro Steve Jobs. Le smorfie, le battute e quella parlantina spedita, accompagnati dalle risate e dalle urla del pubblico, potrebbero essere gli indizi per una nuova era della società californiana, che dopo due anni di critiche sul suo operato potrebbe aver ritrovato il trascinatore che tutti aspettavano: il famoso post-Jobs.
Il keynote del WWDC 2014 è stato uno dei più interessanti ed importanti degli ultimi anni, di questo ne siamo tutti consapevoli, grazie alle numerose novità presentate, che già delineano una strada dritta verso un futuro differente. Tutto ciò non sarebbe così completo se non ci fosse stata una personalità come Craig Federighi, che proprio in queste ore sta ricevendo complimenti e apprezzamenti da tutto il mondo, giornalisti, analisti ed investitori in prima linea, che lo vedono non solo come il giusto personaggio per l’immagine di una società, ormai da tempo, definita vecchia e antica, ma anche e soprattutto come nuovo CEO, al posto proprio di Tim Cook.
Anche il più accanito fan della mela di Cupertino sarà d’accordo sul dire che Apple, in questi ultimi anni, non ha spinto al massimo la propria goliardia e simpatia, divenendo anche molto antipatica all’utenza della rete, che ha conseguentemente abbandonato il marchio per agganciarsi ad uno più giovanile, come Google ad esempio. A livello di marketing questo è assolutamente il più grande errore, se poi lo si paragona a ciò che accadeva solamente fino a 5 anni fa, dove sul palco del WWDC si esibiva uno Steve Jobs ancora in grande forma, che non perdeva occasione per fare una chiamata a Starbucks e ordinare migliaia di caffè, oppure mostrare un iPod trasformato in un telefono di una volta e definirlo il nuovo iPhone. Tim Cook non ha mai mostrato queste capacità, anche se negli anni si è migliorato molto, e proprio a questa WWDC 2014 lo abbiamo potuto vedere.
L’origine italiana, probabilmente, ha influito nella spontaneità di Craig Federighi, ma fatto sta che utenti, consumatori e sviluppatori, ora, sono tutti ai suoi piedi. Quando è arrivato sul palco la folla ha battuto le mani in un modo differente, che con pochi altri ha fatto, forse anche con un tono maggiore di quello che ha accolto lo stesso Tim Cook, all’inizio della presentazione. Subito Federighi ha bruciato la sua prima battuta, permettendo al pubblico di ricomporsi e aprire le orecchie per quello che stava per annunciare. Il siparietto delle chiamate è stato molto particolare, con Craig che attacca alla propria mamma, che lo chiamava proprio in quel momento, ovviamente tutto pianificato, con il pubblico che deluso ha iniziato a rumoreggiare. Subito dopo la chiamata con Dr. Dre e la mail con il fotomontaggio di Jonathan Ive con i capelli dello stesso Federighi.
Un’altro aspetto, che in pochi hanno sottolineato, ma che forse fa capire l’importanza di un personaggio come Federighi in Apple è che ha svolto sia la presentazione di OS X Yosemite, del quale è project manager, che di iOS 8, software che non lo riguarda molto da vicino, essendo totalmente un’altro ambito in azienda. Si nota, infatti, che la spontaneità di Federighi, avuta con la presentazione del sistema operativo per Mac, è molto più fluida e divertente, oltre che naturale. Se ci si fa caso, appena ha iniziato a parlare del nuovo OS per iPhone, iPad e iPod, i suoi occhi si sono spostati verso il basso dove vi erano gli schermi con scritte le parole che doveva dire, oltre alle immagini dello schermo che aveva alle sue spalle e che muoveva con il telecomando. Tutto ciò potrebbe essere definito come il battesimo per una promozione a CEO, o magari semplicemente come riconoscimento per una qualità che lo contraddistingue dai suoi colleghi. Tim Cook stesso lo ha definito “Superman” durante la presentazione, data la forza con cui esegue i keynote da tre anni a questa parte.
Anche la sua storia in Apple è molto particolare. Federighi arrivo quando la società di Cupertino acquisto quella del suo ex CEO, la NeXT di Steve Jobs, nel lontano 1996. Nel 1999 il suo operato in Apple si arrestò, perché venne chiamato a svolgere il ruolo di CTO dal produttore di software enterprise Ariba. Tornò in Apple nel 2009. Venne integrato nel gruppo software del Mac solo nel 2011, per poi essere promosso a capo di questa sezione quando Scott Forstall, capo della sezione software di iOS, fu costretto a lasciare l’azienda nell’autunno del 2012. Da quel momento in poi la sua immagine non ha fatto altro che migliorare fino ad essere definito il nuovo Steve Jobs, o comunque suo successore, da Bloomberg e Business Insider, che lo vedono in cima alla lista dei probabili futuri CEO in vista di un possibile lascito da parte di Cook, secondo alcuni anche a breve.
Il passaggio di testimone sarebbe sicuramente massiccio, perché la mentalità di Federighi è molto differente rispetto a quella di Cook, che è un veterano della società, molto attaccato alla filosofia di Jobs, che probabilmente inizia a sfumare, mettendo sotto i riflettori quelle personalità che più si contraddistinguono, secondo noi anche con eccellenti risultati, viste le novità dei nuovi software Apple, OS X Yosemite su tutti. Ovviamente, a tutti questi complimenti e rumors, Federighi non risponde, ma anche lui, dentro di se, è consapevole delle proprie potenzialità e se gli venisse chiesto di prendere il timone della società non si tirerebbe indietro.