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Correre fa bene a tutti: Cronometri e satellitari

Spesso accade che, allenamento dopo allenamento, ci si chiede non solo per quanto tempo abbiamo corso (prima e fondamentale informazione) ma anche per quanti chilometri, con che passo, a che velocità e con che dispendio energetico. Tutte queste informazioni non possono essere fornite da un normalissimo cronometro da polso, il quale si limita a dirci la durata del nostro allenamento e che per un neofita (aggiungo io) va benissimo, perciò dobbiamo rivolgere l’attenzione ad un altra tipologia di prodotto che è stata ideata appositamente per soddisfare la curiosità di chi corre e vuole provare a spingere un po’ di più.

Si tratta di orologi satellitari (ce ne sono moltissimi in commercio, ciascuno con molte funzioni ed opzioni, anche se normalmente il loro funzionamento resta lo stesso) che ci dicono con buona precisione i chilometri che abbiamo percorso e ci danno informazioni circa il passo medio mantenuto, normalmente espresso in minuti impiegati a percorrere per intero un chilometro. Ci sono poi svariate altre funzioni, come quella del calcolo (approssimativo) del dispendio energetico espresso in calorie. Inserendo l’età, l’altezza ed il peso corporeo nel dispositivo ecco che ad ogni seduta abbiamo un numerino che ci indica quanto abbiamo bruciato. Naturalmente il dato è da prendere con le pinze in quanto è approssimativo e vuole essere solo un indicazione del nostro esercizio.

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In quelli più avanzati, poi, è possibile trovare anche una serie di funzioni che ci permettono di essere guidati nell’allenamento, come quella del “partner virtuale”. Il partner virtuale non è nient’altro che l’andatura che vorremmo mantenere ipoteticamente in allenamento per una determinata distanza. Alla fine dell’allenamento si guarda la propria posizione rispetto al partner virtuale: se concludiamo noi per primi significa che abbiamo corso ad un’andatura più sostenuta rispetto all’atteso; se concludiamo dopo di lui significa che siamo andati più lentamente, mentre se riuscissimo a finire più o meno nello stesso momento vorrebbe dire che abbiamo corso secondo l’aspettativa dell’allenamento e siamo stati bravi. Lo scopo del partner virtuale, infatti, è quello di abituare il corridore a sviluppare la capacità di correre ad un passo costante, fungendo da riferimento fisso. Non dovrebbe essere visto come “il passo da battere”. Se acquistate uno di questi strumenti consiglio di cominciare ad utilizzarlo per gradi, senza farvi prendere troppo dalle loro numerose funzioni a scapito del vostro divertimento. Ricordatevi che è la cosa più importante!

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