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Le bizzarre teorie futuristiche del passato

Nel nostro futuro la tecnologia rappresenta un continuo crescente d’importanza che può dar vita a meraviglie fantascientifiche viste per ora solo nei film. Parliamo di jetpack, macchine volanti, robot, cibo in pillole e che queste invenzioni piacciano o no sono il probabile domani, guardando quanto velocemente si sviluppa la tecnologia oggi. Tuttavia ci sono previsioni che fanno parte del passato e che ormai sono finite nel dimenticatoio, poco importanti oggi ma che nello scorso secolo rappresentavano la visione del futuro. Visioni passate del nostro presente che ancora non si sono avverate o magari non avverranno mai. Un futuro alternativo che a momenti ci fa anche sorridere per la sua “bizzarria”. Se sarà possibile? Leggete un po’ qui sotto e ditecelo voi.

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Addio alle lettere C , X e Q ( 1900)

La “profezia” risale al 1900 e venne subito definita strana e impossibile in un’articolo del Ladies Home Journal in America. E’ stata paradossalmente formulata da alcune delle menti più conservatrici in America che auspicavano un abbandono di alcune lettere prima nella lingua inglese poi in quella russa a vantaggio di una sintassi più condensata.

Biciclette volanti e città vuote ( 1909)

Nel 1909, Jules Bois , definito New York Times un mistico letterato francese, ha incomprensibilmente (per l’epoca) predetto l’invenzione di una specie di bicicletta volante. Il mezzo avrebbe permesso a tutti di muoversi molto più velocemente che per via terra. Quasi nessuno rimarrà in città di notte diceva.

Mondo fatto di plastica e mattoni di cibo congelati (1950)

Un’illustrazione del 1940 ci mostra un futuro fatto di pasti preconfezionati a forma di mattonino, niente più “finest cucine”. Waldemar Kaempffert, redattore scientifico del New York Times, ha poi immaginato un futuro in cui tutto è fatto di oggetti in materiale sintetico usa e getta o riciclabili . Per illustrare meglio la sua previsione creò un’ipotetica città chiamata Tottenville.

Televisione 3D, completo di “smellevision” ( 1950)

In un articolo della Associated Press si diceva che entro il 2000 la televisione a colori tridimensionale sarà così banale che arriverà un piccolo dispositivo per proiettare immagini realistiche da sembrare vive. Un’altra previsione sull’home-entertainment vedeva i cinema del futuro strutturati come un cupola coperta di schermi per una visione “esplorativa-dinamica” a 360 gradi, del tipo girarsi indietro per vedere se un auto sta arrivando.

Viaggi nello spazio per tutti ( 1952)

In un articolo del 1952 dal Kentucky New Era , gli scienziati del Congresso Internazionale di Astronautica di Londra e della American Chemical Society di New York avevano teorizzato -nella loro visione per l’anno 2000- che il viaggio nello spazio a bordo di navi razzo sarebbe diventata un mezzo di trasporto comune ed economico. Più precisamente fu il Dr. Werner von Braun a testimoniare che avremmo superato la maggior parte dei problemi associati con l’esplorazione dello spazio entro la fine del 1950.

Case sotterranee con cucine automatizzate (1964)

A metà anni 60′ in America, l’autore di fantascienza Isaac Asimov immaginava il mondo nel 2014 all’insegna della tecnologia intelligente con colonie umane sulla Luna , hovercraft e città sotterranee. Le case saranno interamente gestite dalla tecnologia SmartHouse e la cucinà si trasformerà nel vostro chef-robot automatizzato eliminando la noia delle casalinghe nel preparare sempre i pasti per la famiglia, basterà solo un tasto.

Docce comuni per le case hippie (1972 )

Una della previsioni più “strampalate” riguarda la visione di alcuni esperti interior design della Oshkosh Northwestern i quali previdero la tendenza hippie avrebbe condizionato totalmente le esigenze abitative nel 2000. Una predizione che parlava di ricreazione, terapia di gruppo, dormitori comunali e docce o bagni di gruppo. L’essenza di una cultura tradotta in design abitativo.

Colonie sulla Luna? ovviamente! (1982)

Nel 1982, il New York Times chiamò a raccolta alcuni teorici futuristi per scoprire ciò sarebbe successo da lì ai prossimi 20 anni. Le previsioni più accreditate assunsero il volto della futurista indipendente Barbara Hubbard che vide nel 2002 la possibilità per la civiltà umana di colonizzare la luna dato che -a suo dire- sulla luna erano “racchiusi i materiali di centinaia di terre”, aneddoto per spiegare la possibilità scientifica di vita sul nostro satellite naturale.

 

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