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Esclusiva TB – Rizzitelli: “Il Bayern un sogno, la Bundesliga è avanti 20 anni”

Nella stagione 96/97 il Bayern Monaco guidato da Giovanni Trapattoni vinceva la Bundesliga, precedendo di 2 punti il Bayer Leverkusen, ben altra storia in confronto ai 20 punti attuali che i bavaresi stanno rifilando alla seconda in classifica. In quella squadra, oltre a campioni del calibro di Mario Basler, Lothar Matthaus, Oliver Kahn e Memet Scholl, militava anche Ruggiero Rizzitelli, acquistato da un Torino appena retrocesso in serie B ma in cui la punta Pugliese si era messo in mostra con 30 gol in 2 stagioni. E sempre in due stagioni in Baviera, l’ex idolo granata vinse 1 campionato, 1 Coppa di Germania e una Coppa di Lega segnando 11 reti in 45 partite. Un emigrante eccellente in un calcio tedesco che all’epoca ci guardava con ammirazione e rispetto. Dopo quasi 18 anni, l’ex Roma e Torino torna a rivivere la sue esperienza in una delle squadre più forti del mondo. Per questo la redazione di Tuttobundesliga.it lo ha raggiunto telefonicamente per farci raccontare la sua avventura Tedesca e per analizzare insieme il momento della Bundesliga e del calcio Italiano.

 

Parlaci della tua esperienza in Germania, com’è stato cambiare dalla A alla Bundes e cosa significa giocare nel Bayern Monaco?

“E’ stata un’ esperienza fantastica, per organizzazione il Bayern Monaco era già allora una società all’avanguardia, 20 anni dopo in Italia forse ci stiamo avvicinando a quei livelli.  All’inizio ero titubante sull’andare all’estero ma Trapattoni mi convinse e scelsi di andare in Baviera. L’inserimento in quella squadra è stato rapido, l’unico neo forse era la fin troppa tranquillità e serenità con cui si affrontavano le partite, io ero abituato ad un maggior stress in piazze come Roma e Torino e a vivere il pre-gara con un altro stato d’animo. Dovevo cercare la giusta adrenalina e carica da solo e non contare sui compagni”.

Il calcio Tedesco sta vivendo un momento di splendore massimo, stadi sempre pieni e squadre competitive in Europa, pensi che in prospettiva l’Italia possa colmare il gap con la Bundesliga?

“Penso che in Germania restino avanti, le società vengono gestite in modo diverso e in Italia solo ora ci stiamo avvicinando a ciò che al Bayern facevano ai tempi in cui ci giocavo io”.

In questo contesto si colloca il Bayern Monaco, pensi che negli anni a venire possa essere insidiato il suo primato o lo vedi ancora favorito?

“Credo che il Bayern continuerà a dominare in Germania, la sua principale antagonista, il Borussia Dortmund, fatica e come se non bastasse si vede costretto a veder partire i suoi migliori giocatori proprio in direzione Monaco, vedi Gotze e Lewandowski”.

E in Champions League invece ? Pensi dovrà vedersela con le solite note Barcellona, Real Madrid o Chelsea oppure squadre come il PSG o l’Atletico Madrid possono dire la loro?

“Vedo bene il Paris Saint Germain, ha trovato la giusta quadratura ed è diventato squadra, qualità che gli mancava negli anni scorsi in cui sono stati inseriti troppi giocatori nuovi.  Ibrahimovic ha toccato livelli  straordinari ed è ben supportato dai compagni”.

In prospettiva mondiale invece, come vedi l’Italia e la Germania?

“L’Italia vista in amichevole con la Spagna è ancora lontana dalle nazionali favorite per il mondiale, Prandelli ha evidenziato la scarsa condizione dei suoi ma anche gli Spagnoli se andiamo a vedere hanno giocato lo stesso numero di partite, forse era una critica diretta alla preparazione che i club fanno fare ai propri calciatori. La Germania invece sotto la guida di Low raggiunge sempre la fase finale delle competizioni importanti, anche se parte sempre a rilento poi è in grado comunque di raggiungere le primissime piazze e credo si riconfermerà tra le principali aspiranti alla vittoria finale”.

Hai giocato, tra le altre, anche in una piazza calda come Roma, come vedi il momento delle due squadre capitoline?

“Ad inizio stagione nessuno si aspettava una Roma ai vertici, ha avuto la sfortuna di trovare davanti a se una Juventus strepitosa altrimenti avrebbe dominato questo campionato, ha avuto la forza di reagire alla critiche e alle contestazioni di una tifoseria che quest’estate chiedeva la testa di Sabatini e vedeva Garcia come un altro allenatore di passaggio, esonerato dopo qualche giornata”.

Ad essere nel mirino dei tifosi in questo momento invece è la Lazio, Lotito viene contestato e la grande maggioranza dei Laziali lo vedrebbe bene lontano da Roma.

“E’ normale che i tifosi della Lazio siano ambiziosi ma Lotito è abituato ad essere contestato, anche ferocemente, credo che questo presidente non abbia fatto poi cosi male, non dimentichiamo che ha preso la società in un momento difficile, accollandosi decine di milioni di euro in debiti e portando anche diversi trofei nella capitale. Ha fatto i suoi errori anche in questa stagione ma credo che con Reja la squadra abbia trovato un maggior equilibrio e sia in grado di lottare per le posizioni che garantiscono l’accesso in Europa”.

 

 

 

 

 

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