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Ribery: “Ho vinto la fame, ora il pallone d’oro”

In poche stagioni Franck Ribery è diventato il simbolo del Bayern Monaco. Tra alti e bassi, tra giocate di classe ed esclusioni illustri, il francese è diventato l’anima dei bavaresi e l’idolo dei tifosi. Ribery è riuscito nell’impresa di farsi amare di più in Germania che in Francia, innamorandosi perdutamente del Bayern che ora non vuole più lasciare. Intervistato dal quotidiano sportivo italiano, La Gazzetta dello Sport, il francese racconta la sua felicità attuale, il suo difficile passato e la sua voglia di diventare il numero uno al mondo.

Uno dei motivi della sua sfavillante carriera, è stata la sua infanzia dura e difficile:

“La mia famiglia non aveva soldi, io non avevo le possibilità dei miei coetanei. Mio padre lavorava 16 ore al giorno per farci crescere. Quando avevo due anni sfondai il vetro della macchina con il viso e da allora porto questa cicatrice sempre con me. Non era facile da bambino vivere e crescere così. Queste difficoltà hanno cementato il mio carattere, poi la tecnica è sgorgata nei piccoli campetti di terra in periferia. Quando avevo 13 anni facevo 10 ore di autobus per andare ad allenarmi. Quando non mi pagavano, decisi di smettere e andai a lavorare per cercare di restituire i soldi alla mia famiglia. tutte queste difficoltà, mi fanno lavorare ogni giorno al massimo della concentrazione per cercare di arrivare a vincere il pallone d’oro”.

Poi è arrivata la gloria, sono arrivati i soldi, ma Ribery è rimasto quel ragazzo umile di sempre. Questo grazie anche ad allenatori importanti che gli hanno insegnato tanto, su tutti l’attuale tecnico Guardiola:

“Pep è uno dei migliori della mia carriera. Mi dice sempre quello che devo fare, di crearmi una chance in più ogni volta, di giocare per la squadra. Mi ha dato più fiducia davanti alla porta”.

I tifosi francesi spesso lo ignorano, quelli del Bayern invece lo amano. Ribery spiega il perchè:

“Con i tifosi francesi spesso ci sono state delle incomprensioni. Credo che adesso però le cose vadano meglio, il feeling sta tornando. Qui al Bayern invece mi hanno sempre amato, anche quando avevo dei momenti bui. Adesso, anche grazie a quella fiducia, ho trovato una livello eccezionale sia fisico che mentale”.

Con il Bayern Ribery ha vinto tutto ma non ancora il pallone d’oro. In questa stagione vuole togliersi anche questa soddisfazione, entrando nella storia con i bavaresi:

“La forza del Bayern è la solidarietà totale. Tutti stanno dalla stessa parte e tutti riescono ad accontentare tutti, anche i giornalisti. I tifosi vedono che questa squadra si esprime seguendo i loro valori. Tutto questo è fantastico. Il pallone d’oro vorrei vincerlo perchè nel 2013 ho giocato benissimo. Con il Bayern abbiamo vinto tutto ed anche io, per le difficoltà che ho superato nella vita, credo di meritarlo. Anzi, lo meritino mio padre, mia madre, mia moglie e il mio club”. 

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