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PC: il crollo che segna la fine di un’era

Il personal computer può essere considerato come una delle più grandi innovazioni della storia, capace di rivoluzionare culture, modi di pensiero e di comunicazione, rendendo inoltre, grazie ad Internet, ogni cosa più vicina e accessibile.

Va dato quindi merito ad una macchina che ha rivoluzionato la vita di ognuno di noi con la quale, volente o nolente, dobbiamo fare i conti quotidianamente. La sua rivoluzione è stata tale da divenire il fulcro di questo periodo storico, definito come un vero e proprio passo in avanti verso un mondo sempre più sviluppato. Purtroppo però, anche il PC inizia a dare segni di resa verso le nuove tecnologie, che lo vedono in disparte grazie alle migliaia di dispositivi mobili e ai nuovi modi di pensiero che circolano attorno alle nuove generazioni di prodotti, tra tutte quello delle applicazioni.

E’ triste pensare che fino a 10 anni fa il mondo impazziva per l’uscita dei primi super-PC con i potenti nuovi sistemi operativi, mentre oggi non li degna nemmeno di uno sguardo, spostando l’attenzione sul settore della telefonia mobile e dei tablet, quest’ultimo degno erede di una macchina rivoluzionaria. E’ proprio lo stesso tablet ad aver dato il colpo di grazia al PC, grazie all’enorme risposta che i consumatori hanno riservato alle società, facendo capire che è il momento di cambiare di nuovo.

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Il settore dei PC in tutto questo ne risente economicamente molto, con vendite sotto le aspettative e, spesso, più perdite che guadagni, tanto da rendere aziende come HP e Dell, da leader indiscussi del mercato nei primi anni del 2000, a ultimi della classe oggi. Il declino di queste due aziende è infatti dovuto al crollo del settore dei PC, non più affascinante come una volta, dove proprio HP e Dell hanno sempre investito molto, non accorgendosi, purtroppo, del mercato e dell’innovazione che correva verso nuovi orizzonti e modi di pensiero.

Negli ultimi dati diramati dalla società d’analisi Gartner, le spedizioni dei personal computer si sono fermate a quota 80,3 milioni di unità nel terzo trimestre del 2013, generalmente identificato come il periodo del fruttuoso back-to-school o del ritorno alle aule scolastiche. HP e Dell però si stanno riprendendo, lanciando ottimi prodotti nel settore dei tablet, crescono di conseguenza rispettivamente dell’1,5% e 1%. E’ andata peggio ad Acer, con una decrescita del 22,6% in un anno, da oltre 8 a poco più di 6,5 milioni di unità vendute in tutto il mondo. Andrebbero però sottolineate le ultime strategie aziendali del produttore taiwanese, fortemente concentrato sulla distribuzione di alcuni tablet che tanto stanno minacciando il tradizionale mercato dei dispositivi desktop.

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Gli analisti di Gartner hanno registrato una forte crescita per il notebook con l’OS di Mountain View, il Chromebook, l’ultimo presentato qualche giorno fa, il cui ritmo di vendita globale è in ascesa esponenziale, dai 2 milioni di quest’anno ai 5 del 2014 fino ai 12 del 2016. L’ascesa di Chrome OS è una spina nel fianco di Apple, che secondo la società d’analisi IDC risulta in declino dell’11,2% sul mercato statunitense delle postazioni desktop. L’azienda di Cupertino detiene una quota pari al 13%, al terzo posto dopo Dell, 20,7%, e HP, 26,1%. In fortissima crescita Lenovo che conquista l’8,3% del mercato USA con un aumento del 25,8 per cento dal 2012 a quest’anno.

Insomma, il progresso deve andare avanti, ma siamo certi che il crollo dei PC segni la fine di un’era che ha cambiato la storia.

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