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iPad e iPhone: la nascita raccontata dall’interno

A 7 anni dalla commercializzazione del primo iPhone, e a quasi due anni dalla morte di Steve Jobs, ecco che iniziano a trapelare voci dall’interno raccontano come in origine i progetti fossero totalmente inaccessibili se non a pochi selezionati personalmente da Jobs. Le voci del racconto sono quelle di Scott Forstall, nel 2007 vicepresidente della sezione software di Apple, e di Nitin Ganatra, ex director of engineering per iOS.

In origine il dispositivo portatile sognato era iPad, e non iPhone. Apple infatti sperava di riuscire a creare un tablet dotato di multitouch, per permettere al lettore di “sfogliare le pagine semplicemente come se stesse voltando un foglio” (Dunkan Kerr, industrial designer), ma il progetto passò in secondo piano per concentrare l’attenzione su iPhone, i cui progetti erano top secret, al punto che solo poche persone vi potevano accedere, e solo dopo l’ approvazione di Jobs e Forstall.

Quella della segretezza fu una strada percorsa per parecchio tempo, che venne però abbandonata su suggerimento di Forstall, per il semplice motivo che gli ingegneri non selezionati si trovavano a dover lavorare su finestre con parti oscurate perché top secret, e dunque non potevano svolgere al meglio il proprio lavoro. Se quella percorsa da Apple, ovvero quella della segretezza, sia stata la strada giusta non lo sapremo mai con certezza, ma i fatti parlano da sé, poiché la volontà di Jobs ha portato Apple sul tetto del mondo.

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