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Scandalo USA: Fbi e Nsa spiano i server di 9 colossi del web

Negli ultimi anni l’affluenza del controllo sulla rete è aumentata a dismisura, grazie anche alle varie piattaforme che permettono sempre più operazioni direttamente dal web, sorpassando i vari controlli di routine.

La rivoluzione di internet ha portato quindi diverse novità oltre all’innovazione in se stessa, cambiando completamente il modo di comunicare e di agire verso la società. Questo è andato anche a mettere in difficoltà le agenzie di investigazione, che non hanno più potuto svolgere il loro mestiere come una volta. Crediamo però, che a lungo andare questa innovazione abbia solamente migliorato le possibilità di spionaggio, dando la possibilità agli investigatori di poter controllare direttamente con un collegamento ai server, smartphone, tablet, telefono e computer.

Naturalmente le piattaforme e le aziende più controllate sono quelle con più affluenza di utenti e consumatori, così da avere un grande bacino di informazioni da poter catalogare per scopi di ogni genere. Tutto è partito da un documento svelato dal The Guardian, il quale ha gettato una luce tetra sulla privacy dei cittadini USA:

“Ogni singolo giorno milioni e milioni di statunitensi sarebbero monitorati dalla National Security Agency e le loro telefonate sarebbero tracciate in modo massivo”.

Il documento testimonia la consegna dei dati al Governo da parte di Verizon, ma sembra ovvio il fatto che anche gli altri carrier principali, come AT&T e Sprint siano sottoposti a medesima richiesta. Secondo quello che è trapelato nelle ultime ore, il caso Verizon sembra essere solo la punta di un gigantesco iceberg. Infatti non parliamo solo di intercettazioni telefoniche, bensì di un vero e proprio spionaggio anche sul web, dove sono coinvolte anche Google, YouTube, Microsoft, Skype, Facebook, AOL, PalTalk, Yahoo e Apple.

Naturalmente le aziende in questione negano assolutamente queste indiscrezioni. Andando a comporre i pezzi del puzzle possiamo dire che l’Fbi controlla circa 3 miliardi di account, che si differenziano tra indirizzi e-mail, social network e molto altro. Insomma, mezzo mondo, almeno quello collegato, sotto osservazione. La situazione inizia a farsi molto seria se pensiamo sopratutto che, grazie ai vari servizi cloud offerti, condividiamo le nostre vite proprio nei server in cui le agenzie di investigazione ficcano le mani.

Insomma, che eravamo spiati ce lo aspettavamo, ma la conferma assoluta non l’avevamo mai avuta e forse ciò ci confortava, ma ora che tutto è uscito allo scoperto ci domandiamo: esiste ancora la privacy?

Vi lasciamo alle immagini delle documentazioni top secret trapelate:

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