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Il calcio tedesco come modello da seguire? Seguilo con noi su TuttoBundesliga

Il calcio tedesco come esempio da seguire. Sarà forse per questo che siamo rimasti accecati dalla semplicità, dalla professionalità e dalla velocità, con cui la Bundesliga è diventata il modello  che tutti vogliono imitare. Se ami il calcio non si può non amare, o per lo meno stimare, un movimento che fa dello spettacolo per i tifosi, dell’organizzazione societaria e del futuro, i suoi cavalli di battaglia. La Bundesliga affascina per la sua qualità. E’ così per gli stadi, per i tifosi e per un gioco modernissimo che diverte e entusiasma da almeno cinque anni.  Nel 2013 la Bundesliga ha compiuto i suoi primi 50 anni. Cinquant’anni di continua crescita e di affermazione che hanno permesso ad un movimento calcistico tra più importanti a livello internazionale,  di recuperare il divario che si era creato con gli altri tornei europei.  La Germania non sta mai a guardare. Lavora per migliorarsi e per diventare lei stessa un esempio da seguire. Lo è nella politica, nell’economia e naturalmente anche nel calcio. E noi di TuttoBundesliga.it, ci sentiamo molto vicini a questa mentalità. Sarà forse per questo che anche un vincente come Josep Guardiola, ha scelto di confrontarsi in questo torneo.  Se la nazionale tedesca è sempre rimasta tra le prime tre nazionali del mondo, la Bundesliga è stata considerata per qualche anno un torno minore e di poco fascino. Nonostante squadre come Bayern Monaco, Amburgo, Borussia Moenchengladbach e Borussia Dortmund trionfassero a livello europeo e mondiale, il massimo campionato tedesco non attirava mai i grandi campioni internazionali. Mentalità chiusa, si diceva, gioco troppo ruvido e mancanza di appeal. In Germania si fa però tesoro degli errori, ci si confronta e si pensa a come arrivare ad essere i migliori. Sarà per questo che dal 2006 in poi (anno dei mondiali di calcio in Germania) la Bundesliga ha iniziato ad essere la locomotiva d’Europa.

Perché l’egemonia della Germania parte da lontano. Stadi super moderni, confortevoli e per le famiglie. Costantemente esauriti. I tifosi organizzati, eccezionali per passione e per rispetto (il Borussia Dortmund ne è diventato l’esempio). Come se non bastasse, sono cominciati ad arrivare enormi capitali dall’estero i n termini di sponsor e investimenti. Basta citare solo qualche numero per far capire la grandezza di questo movimento.  E’ di qualche giorno fa la notizia che la Bundesliga, per la prima volta nella sua storia, ha superato la soglia dei 2 miliardi di fatturato. Nella stagione 2011-2012, secondo i dati della Lega calcio  tedesca, le 18 squadre che militano nella massima serie hanno raggiunto i 2,08 miliardi di euro. Il report annuale registra per l’ottava stagione consecutiva una crescita, +7,2% rispetto agli 1,94 miliardi di euro della precedente stagione. Le società hanno avuto profitti per 55 milioni con 14 delle 18 squadre in attivo. Gli stipendi per allenatori e giocatori sono saliti dello 0,9%, 929 milioni di euro. Ma il dato che più fa riflettere è che la voce “stipendi” ha una incidenza media del 37,8% sul bilancio societario, la piu’ bassa da sei anni a questa parte, ben al di sotto della media dei club europei che si attesta al 64%. In media un giocatore della Bundesliga guadagna 1,6 milioni a stagione. Crescita sostenibile, sano sviluppo, scouting professionale  e occhi sempre aperti che guardano al futuro. Questi sono i tre capisaldi su cui si ispira la Bundesliga.  I vari Messi, Ronaldo e Cavani, in Germania se li costruiscono in casa magari nei sobborghi di Duisburg o nel cuore della Westfalia. Sia chiamano Reus, Goetze, Goretzka, Volland e Schurrle. Dopo anni passati ad inseguire, la Bundesliga è andata in contropiede e andando in vantaggio. Un vantaggio che si potrà gestire e magari incrementare, ancora per tanti e tanti anni.  E noi saremo qui, a seguirla per raccontarvela ogni giorno.

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