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Graph Search: a cosa andiamo incontro?

Mark Zuckerberg ha lanciato un nuovo motore di ricerca all’interno di Facebook: ovvero Graph Search. Tale nuova funzionalità si rende utile nel momento in cui si cerca un contatto preciso o un luogo sconosciuto. D’altronde ci sono anche dei problemi di cui bisogna tenere conto. Ad esempio se si cerca un supermercato a Milano, l’operazione sarà sicuramente più semplice, ma con l’introduzione di questo nuovo servizio ci sono anche dei lati negativi non trascurabili. Zuckerberg, nel corso della presentazione del suo ultimo prodotto, ha precisato che: Graph Search cercherà solo tra contenuti che sono stati resi pubblici dagli utenti”. Quindi il sistema non cerchera tra i contenuti condivisi per errore, d’altra parte avere tutto sotto controllo sarebbe meglio.

Tom Scott ha aperto Actual Facebook Graph Searches, un blog realizzato su Tumblr in cui mostra alcuni risultati strani ottenuti con Graph Search. Alcuni contraddizioni sono anche divertenti, ma altre rischiano di mettere in pericolo la riservatezza degli utenti e nei casi più estremi anche la loro incolumità.

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Si passa dalla mamme cattoliche italiane che apprezzano anche la Durex (nonostante la dottrina cattolica sia contraria), alle persone sposate che, ingenuamente, hanno cliccato“like” sulla pagina di un sito di incontri online. Per quanto riguarda la categoria “rischi gravi” troviamo dipendenti dell’aeronautica militare che nascondono un indole razzista, oppure cittadini cinesi che apprezzano organizzazioni messe al bando dal governo potrebbero essere ancora più facilmente tracciabili se ai risultati delle ricerche si associasse anche il luogo di lavoro come filtro.

fonte | Wired

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